di un pensiero debole che rinuncia al diritto alla vita, per seguire gli interessi del più forte. Enrico Pagano, avvocato e attivista del movimento No1294, con il suo libro contesta questa maledetta legge 194 per la sua semantica mistificatrice e per il suo totale contrasto con il diritto naturale. Il libro, con una rigorosa e documentata argomentazione, ripercorre le radici filosofiche e ideologiche che hanno legalizzato questo “abominevole delitto” , ma anche le gravi responsabilità politiche che hanno condotto a questo genocidio senza uguali. Il libro affronta in modo semplice, anche i profili etici, giuridici e sociali di questa tragedia, di questo dramma che, con il pretesto di un millantato diritto all’autodeterminazione della donna, miete sempre due vittime: la mamma, per il resto della sua esistenza ed il figlio che non vedrà mai la luce. Eppure, spiega Pagano, le legislazioni che hanno preceduto la legge 194 (il codice penale Zanardelli ed il codice Rocco) prevedevano per la donna che interrompeva la gravidanza, la detenzione fino a 4 anni (art.381). E poi è necessario ricordare che ogni anno nel mondo vengono praticati 60 milioni di aborti, mentre 40 milioni sono i morti che causò la prima guerra mondiale. La precisazione ci consente di evidenziare un nesso tra le “lotte giuste” per la pace ed il diritto alla vita, al fine di evitare questo genocidio che si perpetua ogni anno. Il libro di Enrico Pagano passa in rassegna i tristi anni Settanta ed i mutamenti sociali, politici e legislativi successivi fino agli esiti della legge 194 e alle prospettive future. Due interessanti capitoli sono dedicati al rapporto dell’aborto con i media e al diritto naturale che va verso il nichilismo giuridico. Sottotitolo del libro è “King Herod’s Return”, il ritorno del re di Giudea, quello della famosa strage dei bambini innocenti di Gerusalemme. Di fatto, la verità è che solo in Italia, sono nati quasi sei milioni di bambini in meno. Solo nel 1975 il CISA, fondato dalla Bonino, praticò 10 mila aborti illegalmente. I radicali spararono cifre catastrofiche ma letteralmente inventate per ingigantire il fenomeno dell’aborto clandestino (che comunque non è stato eliminato). “Marco Pannella arrivò a parlare in televisione di 2 milioni di aborti clandestini all’anno. Una cifra da capogiro, ma che non stava in piedi neppure con tutte le stampelle del mondo” (Roberto Volpi). Poi il compromesso politico che, per non compromettere la governabilità, portò ben 5 ministri democristiani (Andreotti, Anselmi, Bonifacio, Morlino e Pandolfi) a firmare a favore della morte contro l’assoluta intangibilità del diritto alla vita. Un libro quindi, quello di Pagano. da leggere con attenzione per capire i retroscena politici ed i compromessi morali che hanno permesso e continuano a permettere questo Olocausto bianco. Enrico Pagano, l’autore, ha avuto la fortuna di poter nascere nel dicembre 1962 a Palermo. Dopo gli studi nei licei classici di Roma e Bari, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza a Milano dove esercita la pratica forenze. Da 24 anni è giurista d’impresa (prima a Treviso, poi a Milano dove vive con la sua splendida famiglia). Pro life da sempre, ha iniziato la sua militanza attiva a favore della vita nel 2000 con l’associazione No194.