L’Amministrazione comunale ha subìto tale iniziativa senza avere alcun potere di intervento, del resto è a tutti noto che la gestione dei flussi immigratori e della permanenza sul suolo italico degli extracomunitari appartiene solo ed esclusivamente al Governo e, per esso, al Ministero degli Interni e alle Prefetture.
Alcuna competenza è attribuita o attribuibile ai Comuni e agli Enti Locali, nè è concesso alle Amministrazioni la possibilità di impedire l’arrivo di rifugiati politici sui rispettivi territori di competenza. Detto questo, è indubbio che il Comune di Dragoni è parte interessata in questa iniziativa di privati che hanno pensato bene di mettere a disposizione un’ex struttura alberghiera per allocarvi decine di immigrati. Non appena avuta notizia della partecipazione al bando prefettizio da parte dei titolari di Villa De Pertis, abbiamo avviato una serie di accertamenti, di concerto con l’Asl Caserta-ex Distretto di Alife, al fine di verificare la sussistenza delle minime condizioni di agibilità, staticità e sicurezza dell’immobile così da preservare la pubblica e privata incolumità degli occupanti e dei cittadini tutti, in primis dei residenti di San Giorgio. Solo se l’edificio rispetterà in pieno tutti i requisiti di legge, verranno rilasciate le relative certificazioni, in caso contrario non avalleremo situazioni ai limiti del rispetto della normativa in materia. A noi spetterà anche il compito del mantenimento dell’ordine pubblico, a difesa della sicurezza dei cittadini dragonesi, bene primario questo che tuteleremo sempre e comunque affinché davvero la serenità della nostra comunità non venga minacciata dalla presenza di tanti rifugiati africani. Nella qualità di massima autorità locale di pubblica sicurezza ed anche sanitaria locale, intendo avvalermi di tutti i poteri e di ogni prerogativa che la legge mi conferisce per far rispettare le regole e preservare il territorio da qualsiasi forma di turbativa. Vi terrò aggiornati nei prossimi giorni sugli ulteriori sviluppi della vicenda, confidando nel senso di responsabilità di tutti ed auspicando una soluzione favorevole e condivisa da tutte le parti in causa. Silvio Lavornia”.