Raffaele Di Maio ha rimembrato i suoi 15 anni di età che lo videro partire da Brusciano con destinazione Milano dove trovò, attraverso il calcio, la via dell’integrazione sociale. Oltre al lavoro visse una soddisfacente esperienza sportiva con l’A.S. Virtus di Cascina de’ Pecchi, un Comune con meno di 6.000 abitanti nella metà degli anni ’70 che oggi ne conta 13.500 ed è compreso nella Città metropolitana di Milano. Questa la formazione di appartenenza: Mussi, allenatore già del Gongorzola negli anni precedenti; Iacovino Antonio, ala destra, di Montagano provincia di Campobasso; Rossetti Sandro, libero; De Ponti Luigi, centravanti; Di Maio Raffaele, centrocampista avanzato, con la maglietta del n. 10, di Brusciano, Napoli; Sallustio Sergio, terzino destro, di origine pugliese; Barbani Dario, centrocampista; Lemma Sebastiano, accompagnatore; Zucchetti Bruno, centrocampista, morto in giovane età; Spiga Claudio, ala sinistra di origine sarda; Vittorio Pozzo, portiere; Moroni Daniele di Buzzero e Marchesi Luigi. I vincitori del “Torneo dell’Oratorio 1976-77” di Cassina de’ Pecchi, avevano come capocannoniere proprio il nostro Raffaele Di Maio che con 16 reti fece la differenza e che dopo alcuni anni ritornato a Brusciano, per gli amici continua a portare l’appellativo di “Lello O’ Milanese”.
E così, fra un tocco di maiale bollito, uno spicchio di margherita, un sorso di vino, un sussulto calcistico, una riflessione geopolitica e un racconto esistenziale, un altro granello di sabbia è disceso nella clessidra della vita per non risalire più.