La sessione si apre con una nota di Orizzonte Comune circa la richiesta di diretta web del Consiglio: ancora non abbiamo capito se la presidenza è d’accordo o meno. Speriamo di capirlo dal prossimo, ma intanto… sipario calato!
Si parte subito con la relazione dell’Assessore al bilancio, che fa ben sperare: si enunciano i principi ispiratori del bilancio e il tono comiziale (pur mediato dalla lettura) lascia intendere che sarà un Consiglio partecipato, dove i valori fondanti di una proposta politica troveranno casa negli enunciati altrimenti sterili di bilancio e corollari. Niente di più sbagliato: questo sarà l’unico sussulto di una maggioranza sonnacchiosa e al più smarrita di fronte all’incalzare preciso e puntuale delle opposizioni.
Nessuna replica, nessuna spiegazione. L’assordante silenzio del Sindaco peserà su tutta l’assemblea. Ci accorgiamo della sua presenza e di quelle della maggioranza dei consiglieri al momento delle alzate di mano, quelle sì ritmiche, cadenzate e allineate. Il Consiglio non può che proseguire sui binari stabiliti, senza deviazioni o sussulti. Le opposizioni non si stancano però di argomentare per ogni punto le proprie annotazioni e le relative deliberazioni di voto, rimarcando la mancanza di qualsiasi tipo di dialogo con la maggioranza e avvertendo il pericolo di relegare un momento fondante della partecipazione civica ad una liturgia da consumare nella disattenzione a tratti ostentata dei rappresentanti dei cittadini.
Le principali perplessità:
– un bilancio compilato in modo semplicistico e riepilogativo di “vecchi fatti contabili”;
– un maldestro copia/incolla della programmazione opere pubbliche, per le quali non hanno avuto nemmeno il buon gusto di aggiornare le date;
– numerose incongruenze di bilancio, con importanti poste dimenticate o scritte sommariamente;
– l’assenza del “fondo crediti inesigibili” dagli scritti contabili, una potenziale mannaia per un bilancio asfittico come quello caleno;
– la mancata revisione degli obiettivi nel Documento di programmazione.
Insomma un Consiglio che si è fatto perché la legge lo impone, ma che non ha visto nessun contenuto programmatico e progettuale da parte del gruppo di maggioranza, né alcuna attenzione ai conti comunali.
Annotiamo l’isolato intervento dell’Assessore ai lavori pubblici, circa la programmazione delle opere pubbliche. Poche parole di giustifica: non c’era tempo e abbiamo ripreso il documento della giunta Marrocco … Cominciamo bene! Almeno il copia/incolla si poteva fare meglio, visto che rispetto al programma della giunta precedente, come dicevamo, non sono state modificate nemmeno le date di realizzazione (sic).
La tensione scema e il Consiglio si avvia alla sua conclusione, dopo due ore di di sostanziale monologo dell’Opposizione, intervallato solo dalla (didascalica e inevitabilmente noiosa) lettura delle proposte di delibera, da parte del Presidente Parisi, chiamato a sopperire all’assenza di argomentazione dell’esecutivo. È la prima volta a Calvi che si assiste ad un tale “mutismo”. L’impressione generale è che non c’è alcuna spinta innovativa, alcuno slancio programmatico, alcuna volontà di discutere.
Forse per questo la maggioranza non è convinta dell’idea della diretta streaming. Appare evidente che chi tace lo fa per due motivi: o perché non sa o perché non ritiene di doverlo fare. Nel primo caso è incompetenza, nel secondo presunzione: atteggiamenti non propriamente telegenici.
SIA DETTO CHIARAMENTE: noi non ci asterremo mai dal fare le proposte migliori nell’interesse della collettività. Tant’è che abbiamo votato con la maggioranza per l’attuazione del protocollo di intesa con i comuni limitrofi per la bonifica delle aree inquinate. Sebbene negli atti di bilancio e di programma, quelli concreti per intenderci, della ex Pozzi non c’è alcuna traccia. A dispetto di qualche vaga promessa e sbandierato intento, nessun impegno concreto, nessuna pianificazione.
Ma di fronte a questo deserto di idee e alla sterilità di un bilancio evidentemente compilato (grossolanamente) da altri, non possiamo tacere. Continueremo nel nostro lavoro di costruzione di un’opposizione seria, documentata e precisa, naturalmente collaborativa laddove ce ne siano i presupposti.