” A distanza di quasi un secolo – afferma Capodanno -, perse anche le sue caratteristiche di quartiere agricolo, per la qual cosa veniva anche ricordato come “quartiere dei broccoli”, il Vomero si va sempre più caratterizzando quale “quartiere del fast food”, per il proliferare di questo tipo di attività, che oramai ha invaso piazze e strade dell’intero territorio amministrativo. Infatti, mentre sono quasi del tutto scomparse le attività commerciali di altri settori, principalmente di abbigliamento e di accessori, e mentre è in atto anche la crisi della grande distribuzione, come dimostrano prima la scomparsa dello store FNAC e, in questi giorni, l’annunciata chiusura del punto vendita Trony in via Luca Giordano, subentrato nel 2013 in alcuni locali lasciati liberi dal marchio francese, solo per ricordare gli ultimi eventi, in via Luca Giordano, al posto di un negozio di calzature ha aperto un fish & chips, mentre, nelle ultime ore, nella centralissima via Scarlatti, al piano terra di uno dei fabbricati più antiche del quartiere, in due locali attigui, dove precedentemente operavano un negozio di abbigliamento e uno di telefonia, ha iniziato la propria attività un’altra paninoteca “. ” Vero è – puntualizza Capodanno – che oramai, a seguito della crisi alimentata anche dal ricorso all’e-commerce, molte attività al minuto, esercitate in passato da commercianti di tradizione, che si tramandano il testimone di padre in figlio, sono praticamente scomparse ma, anche per le implicazioni che comporta, questa proliferazione surdimensionata di attività legate ai pubblici esercizi, quali bar, ristoranti, paninoteche e quant’altro, crea non poche preoccupazioni anche per il forte richiamo che esercita su tanti giovani, che specialmente nei fine settimana, invadono il quartiere collinare, con ripercussioni anche sulla viabilità e sull’ordine pubblico “.