Gli artisti italiani della Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla si uniscono così a quelli albanesi per una riflessione sul rischio di cancellazione della storia e della memoria in una capitale che tende non conservare più alcuna testimonianza del suo difficile cammino culturale. All’accorato appello di quanti tentano di convincere il presidente della Repubblica Ilir Meta, con solo una settimana di tempo per respingere il provvedimento, i giovani artisti della Fabbrica Wojtyla rispondono con un intervento di suoni e parole il giorno 24 luglio, davanti al Teatro Kombetar di Tirana, tratte da “Monodialoghi” dell’autore e regista italo-albanese Patrizio Ranieri Ciu che storicamente ha contribuito al processo di rinascita dell’identità intellettuale albanese. Altrettanti attori locali, in contemporanea, replicheranno la performance tradotta in lingua albanese per un connubio artistico e intellettuale che è la ragione stessa del Teatro.Particolarmente singolare sarà la presenza di una maschera storica, una moderna e una musicale a rappresentare la universalità dell’esperienza teatrale e del diritto a conservarne la storia. Così, simboli di Napoli, della Campania e dell’Italia, sbarcano a Tirana Pulcinella, come rappresentante della Commedia dell’Arte, origine del Teatro, l’attore nero, come portavoce delle nuove avanguardie e la voce del Sud con canzoni tradizionali e pezzi inediti moderni, tutti pronti ad esprimere una sequenza di ricordi dell’arte nel tempo, connubio tra passato e presente come metafora del Teatro Nazionale, che era, è, e dovrà sempre essere il cuore della musica, della danza e del teatro d’Albania.