Se vogliamo la pace dobbiamo difendere la vita. Questo binomio, Pace e Vita, può apparire quasi una tautologia, uno slogan retorico, ma tale non è. Esso rappresenta una conquista lungamente contesa lungo il cammino dell’umano progresso. Si può esaltare – domanda Paolo VI – con edonistica e quasi idolatrica preferenza la vita privilegiata di alcuni al prezzo dell’altrui oppressione o soppressione? “ Ecco la formula, conclude il santo Padre “Se vuoi la Pace difendi la Vita. Non è solo la guerra, infatti, che uccide la pace. Ogni delitto contro la vita è un attentato contro la pace, specialmente se esso intacca il costume del popolo, come spesso diventa oggi con orrenda e talora legale facilità la soppressione della vita nascente, con l’aborto. La soppressione di una vita nascitura, viola innanzitutto il principio morale sacrosanto, a cui sempre l’umanità deve riferirsi: non c’è pace senza difesa della vita”. Ma perché il papa ha uscato la parola “formula” per parlare dell’aborto e della vita?. L’ha scelta, penso, riferendosi alla Matematica e alla Chimica. L’addizione è una formula. Due particelle di idrogeno unite a una di ossigeno fanno l’acqua. Per la pace è lo stesso: è necessario innanzitutto difendere la vita. Ben vengano quindi una, due, cento marce per la vita per ricordarci che non ci sarà mai pace se non difendiamo e difenderemo la vita.
Editoriale. Sabato 13 ottobre il 9° Corteo per la vita (e per la PACE)
