(ilMezzogiorno) Un nuovo rapporto sull’impatto della pandemia Covid-19 sui mercati delle sostanze illegali è stato pubblicato dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) e da Europol. Secondo l’ente, l’interruzione della catena di approvvigionamento del traffico di droga avviene principalmente a livello di distribuzione, a causa delle misure di distanziamento fisico all’interno degli stati europei. Con il commercio di strada fortemente compromesso dalle restrizioni che ha influito anche la circolazione, i consumatori e i rivenditori si stanno sempre più rivolgendo a metodi alternativi, incluso l’uso di mercati darknet, piattaforme di social media e app di comunicazione crittografate, con pagamenti senza contanti e meno interazioni faccia a faccia.
Ma mentre la logistica potrebbe essere cambiata, lo spostamento di grandi quantità di droghe tra gli Stati membri dell’UE non è cessato, nonostante i controlli alle frontiere, a causa della continua mobilità delle merci attraverso l’Europa. Vi sono meno prove di interruzioni a livello di importazione all’ingrosso. Il traffico di stupefacenti per via marittima continua a livelli simili al periodo pre-pandemico, sebbene vi sia stata una netta interruzione nel traffico di passeggeri nel trasporto aereo. Il traffico di cocaina attraverso container marittimi continua a livelli comparabili al 2019 e il numero di sequestri di cocaina in alcuni Paesi è aumentato.
Che relazione c’è tra l’abuso di sostanze stupefacenti e la pandemia globale?
