Quest’anno la Domenica di Carta, incontro tradizionale con il pubblico, si presenta sotto una nuova veste.
La documentazione archivistica viene presentata affiancata da oggetti: bisturi, seghe, strumentario chirurgico vario ma anche apparati farmaceutici, quali antichi utensili, farmacie portatili, microscopi, clisteri che aiutano le carte a raccontare l’evoluzione di una scienza e i suoi riflessi sulla società. Da questo connubio fra documenti e oggetti emerge il primato di Napoli capitale della scienza. La prospettiva è quella di avvicinare il visitatore al mondo degli archivi e al loro prezioso tesoro, in modo che le teorie esposte nei documenti possano essere presentate tangibilmente attraverso la loro realizzazione nelle pratiche concrete. Cosa c’è di meglio se non raffrontare un disegno all’oggetto realizzato, il progetto di un ospedale alle immagini fotografiche dello stesso?
Nella sala Filangieri saranno esposti documenti dell’Archivio e oggetti sanitari di proprietà del museo. La mostra, articolata in un percorso che darà informazioni e suggestioni su alcuni aspetti dell’organizzazione sanitaria, delle pratiche e delle professioni mediche nel Regno di Napoli e delle due Sicilie, presenterà strumenti del mestiere, farmacopea, statuti professionali, luoghi della cura.
Nel vestibolo antistante la Sala Filangieri, Marielva Torino, paleopatologa, docente presso l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, illustrerà metodi e strumenti adottati per l’indagine medica e storica che sta conducendo sul teschio donato all’Archivio di Stato dal principe Andrea d’Avalos nella cornice di “un laboratorio mobile”. Lo scopo è quello di datare il cranio e ricostruirne un possibile profilo storico e anatomico (l’età, la posizione sociale, il rapporto di parentela con la famiglia d Avalos) sino alla ricostruzione digitale del volto.
Alle 10,30 la direttrice dell’Archivio, Candida Carrino, converserà con Gennaro Rispoli, medico chirurgo, direttore del Museo delle arti sanitarie, del suo libro Scienza carità arte negli antichi ospedali d’Italia: una carrellata sui luoghi di cura della penisola, con le loro medicherie,
farmacie e sale operatorie, ma anche biblioteche e archivi annessi che ne contengono la memoria storica.
Le visite guidate alla mostra saranno svolte dal personale dell’Archivio e dai volontari del Museo delle arti sanitarie. L’accesso all’Archivio e la visita alla mostra saranno liberi e gratuiti e saranno gestiti nel rispetto della normativa anti Covid-19 .