Nelle necropoli di Vicenne e Morrione, sono dei contenitori in ceramica dipinti di rosso, che si ritrovano in tutte le inumazioni meridionali del periodo longobardo, individuati come uno degli elementi della ritualità funeraria del periodo, presenti anche in tombe di soggetti autoctoni e di cultura cristiana tardo-antica. Ad est di Bojano tra San Polo Matese e Campochiaro, vicino alle cave di calcare per il locale cementificio, vi sono necropoli sannite che ho visto con l’appassionata guida A. G. Del Pinto (riporto la foto d’Archeologia ma anche di attualità con amici nel Circolo “Il Ragno” di Bojano che mi iscrisse come “Socio onorario” un lustro fa. Le due necropoli, situate al lato del tratturo Pescasseroli-Candela, hanno restituito centinaia di sepolture. La latinizzazione del costume, testimoniata dalla presenza nei corredi di calici e corni in vetro, di vasellame in argento, in pietra ed in ceramica di produzione locale nel VII sec. riguarda anche l’armamento del guerriero, la cui deposizione prosegue fino agli inizi dell’VIII sec., diversamente dal corredo femminile, la cui riduzione data a metà del VII sec. In seguito alla Divisione del Ducato nell’849 tra Siconolfo, principe di Salerno, e Radelchi, principe di Benevento, si avvia la fortificazione delle linee di confine tra i due principati. A Siconolfo vengono ceduti i gastaldati di Taranto, Cosenza, Cassano, Capua, Sora, Conza, Montella, Cimitile, Teano, Sarno, Salerno e mezza Acerenza in Basilicata (con feudo della figlia di Dracula). Ai beneventani restano i possedimenti orientali con la già famosa Grotta di Michele Arcangelo sul Gargano. Il Gargano è stato molto esaminato da noti Antropologi, tra cui A. Corrain dell’Università di Padova. Il Gargano fu definito montagna sacra del passato tra mondo o culture occidentali ed orientali. Tra alta valle del Biferno in Molise e la valle del medio Volturno in Campania manca un collegamento viario rapido e comodo che valichi il sistema montuoso del Matese lungo 75 km da nord-ovest a sud-est e largo mediamente 20. Dal 1994 ho avanzato un’ipotesi di galleria del Matese, che stenta a prendere piede per la non lungimiranza dei politici molisani e campani. Non mancano però sostenitori che condividino appieno la mia proposta documentata con una tesi di perfezionamento postlaurea in Ingegneria del Territorio all’Università di Padova.
Il seme da me gettato germoglierà quando vi saranno più cittadini molisani e campani e meno sudditi di feudi elettorali con politici non lungimiranti, che si piangono addosso con discorsi e scritti da Questione Meridionale piagnona e non propositiva. Secondo alcuni analisti oggi l’uomo vive in una società polverizzata come si descrive nel libro Bubble democracy, dove l’autore riflette sul senso della sfera pubblica ai tempi di internet e social: “sembra di essere pervenuti a una collettività anticomunitaria, costruita da individui isolati e autoreferenziali. Al giorno d’oggi il pubblico tende sempre più a frammentarsi in nicchie, che assomigliano a bolle così piccole che rischiano di contenere solo un singolo individuo. Ed è così che nasce l’immagine evocativa della bubble democracy, una democrazia di bolle autoreferenziali, non comunicanti tra loro”. Tra cultura scientifica ed umanistica è necessaria l’integrazione dei saperi. Ecco perché il mio uso della lanterna dell’Ecologia Umana mi ha illuminato pure per scrivere questo lungo capitolo sui castelli e dimore dell’Homo sapiens soprattutto in periodo medievale, quando si formarono le prime culle che ospitarono quei bambini e bambine, che cresciuti divennero cittadini e non più sudditi sia di sé stessi per l’ignoranza e per l’analfabetismo diffuso, nonché del più ricco vassallo. La storia e la letteratura medievale sul cittadino è spesso intrisa di posizionamenti tra l’essere guelfi e ghibellini. Dante fu un esempio emblematico di cittadino tra le due posizioni politiche rilevanti e scelse di essere di centro? Per questo lo esiliarono e soffrì il peregrinare di città in città spesso ospite di nobili ghibellini più che guelfi. Siamo, purtroppo, ad un passo dall’ambiente planetario del terzo conflitto mondiale. Se scoppiasse, dovremmo tener conto degli arsenali atomici disponibili globalmente. Essi, secondo il SIRPI (Stockolm International Peace Resarch Institute) sono così suddivisi tra i vari stati: Russia (6250), Usa (5550), Cina (350), Francia (190), Regno Unito (215), Pakistan (165), India (156), Israele (90) e Corea del Nord (40). I missili più sofisticati li possiede la Russia, alcun come il Satan2 possono sorvolare il polo sud senza essere intercettati e colpire a 12 mila km di distanza, altri meno pericolosi, e intercettabili dal nemico, colpisco a 2500 km distante. Se la Russia cominciasse a colpire le basi Nato in Europa, Aviano e Vicenza sarebbero le prime in Italia, Il Mezzogiorno si salverebbe ancora una volta come fu, in parte, nella seconda guerra mondiale poiché lo sbarco alleato in Sicilia e ad Anzio ridusse ai meridionali italiani l’ambiente di guerra di 1 anno e mezzo circa. Il libro Canale di Pace, scritto da un letinese nel mondo, elenca le cause delle attuali tensioni della continua Guerra Fredda nata dopo il secondo conflitto mondiale tra le superpotenze: Usa, Russia e Cina. Precisano altresì le spese militari, sul Pil (che si aggira sul 4% in Usa e metà circa negli altri paesi) di tali paesi e dell’Italia da fonte SIRPI. Uno stato globale proposto, invece, eliminerebbe alla radice un conflitto su scala mondiale. Il libro appare di una notevole e drammatica attualità. Ecco che leggersi il saggio non è tempo sprecato né da sottovalutare soprattutto in area da nemo profeta in patria come Letino, Piedimonte Matese, Bojano, Caserta-Napoli, escludendo, in parte, il Salento e la Campania costiera, dove si legge di più. Canale di Pace. Evoluzione del cittadino per uno stato globale, federato e liberale, pare che trovi più lettori all’estero tra gli emigrati italiani, più abituati alla lettura, che in Italia, dove si legge sempre meno nonostante la scuola di massa. Prima o dopo dovremmo chiederci il perché, io l’ho posto ai lettori spesso questo grosso e insoluto problema- almeno da 30 anni, 20 nel Mezzogiorno- del servizio scuola italiana senza autogratificazioni stataliste. La scuola attuale, statalista e da scaricabarile delle responsabilità, è massificante e non premia il merito. La società e i politici la assecondano con le conseguenti ricadute economiche e sociali. Il lavoro culturale del Canale di Pace, fa perno su alcuni saperi umanistici e scientifici dell’Ecologia Umana, scienza multidisciplinare interdisciplinare e transdisciplinare. Nell’illustrare l’ambiente globale non tralascia anche l’ambiente del Sannio per i numerosi castelli nonchè quelli del Matese campano con il castello ducale dei Gaetani di Piedimonte Matese e il vicino palazzo nobiliare di San Potito S. dei liberali, Filangieri (la colta, Ivonne Filangieri, promuove un’Associazione dedicata al suo avo illustre, Gaetano, autore della Scienza della Legislazione, famosa ed applicata a livello mondiale) nonché alcuni dei castelli del territorio beneventano, avellinese, deducendone l’evoluzione del cittadino in un ambiente e paesaggio meravigliosi, ma afflitti dall’endemica malavita organizzata forse e spesso più dello stato per il controllo dei territori. Dall’ambiente culturale non solo italiano l’autore, precisa che appartiene alle arti liberali da cui proviene il cittadino ex suddito ed ex servo della gleba o di sudditi di neofeudi elettorali attuali dove si pilotano, in modo più sofisticato di prima sia i più appetibili posti per i figli ed amici che gli appalti. Al nord, in prevalenza, esistono i feudi per gli appalti e le fatture false, al sud quello per il posto comodo e protetto. Il suo peregrinare esistenziale, in Canale di Pace, sceglie non la strada diretta, più semplice o quella del cuore ma l’altra, in salita, quella della mente. Dalle montagne del Matese nativo, ha scalato altri monti non per raggiungere le cime come traguardo per riposare. Lo ha fatto per osservare, con la mente e non col cuore, paesaggi, più ampi, quelli dell’anima, che riporta nel suo capolavoro Canale di Pace. Del libro, che Amazon gli ha pubblicato, tra gli Autori Indipendenti, consta di 6 capitoli ad iniziare da quello del toponimo della casa di campagna di Letino dei suoi avi e si sviluppa in 288 pag. A Letino, nell’alta valle del fiume Lete, l’autore dà risalto speciale al fiume con il mito dell’acqua dell’oblio e della memoria ancestrale, citato da Virgilio, Ovidio, Dante ed altri. Egli sceglie la strada in salita del pensiero o della mente e non quella del cuore in discesa e più istintiva. Da quella strada segue un suo filo conduttore sui paesaggi con i segni dell’anima. Non tralascia di analizzare, come fa lo scienziato veneto, negli USA, Federico Faggin, la coscienza o consapevolezza di chi siamo nell’Universo. Nel libro troviamo utile sia il ricorso alle scienze umane, ritenute più sensibili al sociale che alle scienze naturali: ritenute meno opinabili ma più chiuse nelle torri d’avorio della comunicazione democratica al cittadino, non da trattare più da suddito da parte dello Stato. Con l’Ecologia Umana l’autore sostiene il primato della Cultura sulla Natura, che soprattutto nella rivoluzione digitale in atto sta conducendo l’Uomo verso un futuro migliore senza più guerra fredda e con notevole risparmio di armamenti e migliore distribuzione delle risorse esistenti sulla Terra. Il libro dunque è un escursus scientifico dagli ambienti locali a quello globale con l’evoluzione del cittadino verso una visione meno provinciale e tradizionale. Il Il libro si può acquistare, su scala mondiale sia in formato cartaceo che in eBook, cliccando digitalmente: Giuseppe Pace: Canale di Pace, Amazon, libri.it
Nell libro, Canale di Pace le spese per gli arsenali atomici.
