La prevalente narrazione della crisi ucraina, in linea peraltro con la propaganda russa, si avvale di categorie interpretative della guerra fredda. Al di là del fatto che non vi è nessun accerchiamento della Russia da parte della Nato, la storia presente ci dice che l’ordine multilaterale è crollato – un bel problema per un Paese esportatore come la Russia – e che Putin vuole avvicinare Mosca a Pechino perché ha capito che, in particolare con l’Europa, gli affari si ridurranno. Obiettivo del capo del Cremlino è fare della Russia il più importante fornitore di materie prime della “fabbrica del mondo”, la Cina. Per questo, Putin vuole lo “scudo ucraino”, territorio compreso tra i fiumi Nistro e Bug che si estende fino alle rive del Mar d’Azov, nel sud del Donbas. È tra le aree più ricche del mondo in termini di potenziale di risorse minerarie. E, per quanto concerne le riserve di “oro bianco” – così in ambito finanziario chiamano il litio – già è al centro di un caso internazionale che coinvolge Europa e Cina, vicenda che precede di pochi mesi la guerra in Ucraina. È questa la tesi principale dell’instant-ebook di Giuseppe Sabella “La guerra delle materie prime e lo scudo ucraino. Ecco perché l’Europa è nel mirino di Putin”, appena lanciato su tutti gli store online da Rubbettino. Il litio – spiega Sabella – è fondamentale per lo sviluppo dell’industria delle batterie – gli attuali leader nella produzione delle batterie sono Giappone, Corea del Sud, Cina e Australia –, tra gli obiettivi più importanti del Green Deal europeo, che ha proprio nell’auto elettrica uno dei suoi simboli. Per queste ragioni, a luglio 2021 la Commissione Europea ha siglato un accordo di partenariato strategico sulle materie prime con il governo ucraino. Le materie prime sono l’elemento decisivo per la crescita economica: lo vediamo da un anno, la loro scarsità – provocata anche da Mosca e da Pechino – genera i più alti livelli d’inflazione degli ultimi 30 anni. A seguito dell’accordo tra Bruxelles e Kyiv, la European Lithium Ltd – società di esplorazione e sviluppo proprietà minerarie che ha sede a Vienna – annuncia di essersi accordata con la Petro Consulting Llc – azienda ucraina con sede a Kyiv – che dal governo locale ha ottenuto i permessi per estrarre il litio dai due depositi che si trovano a Shevchenkivske nella regione di Donetsk e a Dobra nella regione di Kirovograd, vincendo la concorrenza dell’azienda cinese Chengxin. L’obiettivo di European Lithium è quello di diventare il primo fornitore locale di batterie al litio in una catena di fornitura europea integrata, e di contribuire a garantire la domanda europea di litio che, al momento, significa una grave situazione di dipendenza per l’industria europea.
Gas e materie prime: le vere ragioni della guerra
