Il primo atto è stato il cambio di statuto o meglio la creazione di uno statuto moderno e secondo le normative vigenti di cui il Museo era sprovvisto. Statuto che è stato deliberato in consiglio provinciale il 18 dicembre 2021 e che avrebbe dovuto trasformare il Museo in fondazione, status che avrebbe permesso al cda di attingere a numerosissime risorse e finanziamenti a cui come istituzione non si può accedere, e che quindi avrebbe valorizzato ancora di più il Museo. Cosa però a cui la provincia di Caserta finora non ha ancora dato seguito. Tutto questo con poche risorse a disposizione (solo 150mila euro) e senza percepire un euro. “L’ho fatto mettendoci il cuore, afferma Santoro, ma non sono abituata a lavorare su cose lasciate a metà. Il primo atto, dopo la mia nomina, è stato doverosamente dare uno statuto al Museo che rispettasse le leggi attuali. Ad oggi la deliberazione di approvazione dello statuto che doveva trasformare il Museo in fondazione ed adeguarlo agli standard moderni e alle leggi vigenti non è stata attuata. Quindi in questo status non si può lavorare, non è a norma, pertanto lascio. Ringrazio il presidente Magliocca per la fiducia, rimetto a lui le mie dimissioni irrevocabili puntualizzando che in più occasioni ho fatto presente che in questo status di istituzione questo museo non può operare perché non risponde più agli standard richiesti oggi dalle normative vigenti, sia locali, sia nazionali che internazionali.
Capua. Rosalia Santoro presenta le sue dimissioni da presidente del Museo Campano
