Inauguriamo da questo fine settimana la rubrica “La Lettura”, un invito a leggere un libro consigliato dalla redazione cultura ogni domenica.
Iniziamo con le considerazioni di un lettore attento e solidale quale è Luigi Cimmino che consiglia la lettura del libro del prof. Giuseppe Pace "Canale di Pace".
“E' un libro che mi ha determinato ancora più verso la cultura, - scrive il Cimmino - la lettura, il significato del mondo, dai piccoli ambienti paesani al mondo globale, generale. Va detto che la veste tipografica e' impeccabile, anche se forse i caratteri sono un po' piccoli e le pagine intense, piene di notizie, ricche di fatti, storie dei piccoli mondi paesani che ci appartengono, almeno nel ricordo della nostra memoria, facendoli rivivere, anche se talvolta in un ricordo sfocato ed ormai non più limpido e ben definito,fino alle considerazioni contenute nei capitoli 5 e 6 dove si respira l'aria della globalità e si propongono soluzioni utili per tutti, superando dissidi inutili e apparentemente insuperabili, fondanti tuttora sulle ideologie, opportunismi regionali, a discapito delle esigenze e scelte di natura mondiale e di indirizzo globale. Molto interessante il capitolo 4. che sviluppa il concetto di cittadino rispetto alla subordinazione dell'uomo all'uomo, di ricordo medioevale di assoluto vassallaggio, mentre non mancano evoluzioni risalenti ai secoli XIX, XX e XXI del concetto di suddito, cittadino, emigrante, con particolare riferimento alla evoluzione concreta, storica di detti termini nel concetto sociale condiviso dalla maggioranza. I primi tre capitoli riguardano opportunamente " l'ambiente del toponimo Canale di Pace, e del mito del Fiume Lete", toponimi di partenza del libro, ma anche espressamente richiamati nell'intero contesto del volume, ove spesso diventano simboli, vessilli attorno ai quali si sviluppa la storia del piccolo Comune di Letino, ma anche degli altri centri matesini, tutti muniti di Castelli medioevali o terre murate, come quella di Valle Agricola a difesa di una civiltà e di una storia che, anche se sono ormai superate, contribuiscono però a conoscere il passato e conseguentemente l' ossatura e lo strato su cui si fonda la nostra civiltà millenaria che, per ciò stesso, ci proietta verso la globalità futura che oggi stiamo costruendo. Da tanto l' importanza vitale delle arti artigianali, liberali, della pastorizia e della conseguente transumanza che ci fa scoprire tratturi, vie carraie e montane, che per secoli hanno costituito l'ossatura viaria del Matese ed in particolare della nostra Italia meridionale. Senza trascurare il capitolo terzo su " Ambiente dei castelli, borghi e palazzi dove si formò il cittadino delle arti liberali non più arti servili" ove l'autore descrive concretamente la vita che scorreva in essi, le difficoltà per le arti liberali che l' ambiente ed il potere del tempo rendevano servili, mozzate e non completamente libere. Questa libertà ha sotteso lotte, sacrifici, combattimenti, sofferenze e finalmente anche vittorie che hanno reso le arti libere, senza condizionamenti politici, sociali e di potere. Il libro del Prof. Giuseppe Pace va, perciò, letto approfonditamente, assaporato nei contenuti, divulgato per la positività di essi, proiettati verso un mondo globale che tutti condividiamo, ma senza identificare ancora i mezzi democraticamente condivisi che possano portarci verso un mondo globalmente più giusto e vivibile”.
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